Oggi la coppia ha codici molto diversi rispetto alle coppie delle generazioni precedenti.

Un tempo il fidanzamento prima ed il matrimonio poi, erano condivisi nella società attraverso annunci osservabili a tutti. Erano stabiliti e rigidi, nel momento in cui ci si sposava, si avevano scarsissime possibilità di modificare la propria vita coniugale. La legge sul divorzio, infatti, è entrata in vigore il 1 dicembre 1970.

Nel tempo della modernità troviamo un ribaltamento della visione della relazione. La coppia è “libera” da ogni “obbligo” sociale e legale, il matrimonio non è più una condizione necessaria per avere una vita indipendente. La coppia contemporanea, quindi, è più autentica perché non ha bisogno di alcuna legittimazione esterna. Questa condizione di libertà, però, rende la coppia più fragile ed incline alla messa in dubbio di sé.

Quando la coppia moderna entra in crisi, esprime per lo più la delusione sull’altro e ci si interroga sui benefici e perdite che si è vissuto nel periodo della coabitazione. Ognuno si considera leso dal comportamento deludente e mancante dell’altro. L’unica prova concreta dell’esistenza della relazione pare limitarsi quindi ad un “dare ed avere” , qualcosa di concreto. Spesso, alla fine di un amore, si tende a mettere l’attenzione alle questioni economiche piuttosto che emotive. Certo le discussioni sui “beni” da dividere hanno un loro perché oggettivo. La coppia però non si fonda su una base di mercato, bensì su un aspetto chiamato “amore” (da cui erano peraltro partiti) senza però che esso sia verbalizzato o compreso.

In Nuova Zelanda esiste un rito che si chiama “ciclo del dono” ed è fondamentale per la coesione della società. Ha come importanza la circolarità nella relazione. Se ricevi un dono dovrà prima o poi essere ripagato e così via all’infinito. Vedendo nel dono da portare all’altro la finalità della coppia e non il suo esaurirsi nella logica del mercato. Il ciclo del dono è condizione fondante, trascendente per una relazione di coppia duratura. Questo dono può essere anche immaginato come “l’altro” della coppia, l’assoluto.

L’assoluto della relazione è la terza parte della coppia, unica e speciale. Questa è fondamentale per mantenerla viva e duratura, che essa venga vista, ascoltata, rappresentata, donata.

Nel prossimo articolo approfondiremo l’aspetto dell’assoluto di coppia.

E tu quanto conosci della tua coppia? Che tipo di “assoluto” hai?

(tratto da Philippe Caillè, psichiatra, psicoterapeuta, formatore sistemico, articolo da Riv. Generatic n.31/2004 pp.22-27 a cura di Iva Ursini.)