Se io potessi vivere un’altra volta la mia vita
nella prossima
cercherei di fare più errori
non cercherei di essere tanto perfetto,
mi negherei di più,
sarei meno serio di quanto sono stato,
difatti prenderei
pochissime cose sul serio.
Jorge Luis Borges

Questa poesia di Borges è lo spunto da cui partirei per fare una riflessione sulla difficoltà che possiamo intercettare e affrontare nella nostra vita.
È una riflessione a cui vorrei dedicare altri momenti, approfondendo le diverse tematiche che , via via, verranno nel filo del discorso.


Spesso gli standard moderni impongono alle persone la spinta alla perfezione, per poter essere accettati e più “popolari”. Siamo rincorsi da modelli che partono dal presupposto di non commettere mai errori, dall’illusione di prendere sempre le decisioni corrette e dal bisogno di affrontare con esito positivo tutte le situazioni che ci troviamo a vivere, o almeno è quello che vorremmo fare.
Questo tipo di pensiero o di aspettativa però è molto rischioso perché mette in discussione tutti i fallimenti che per natura e condizione umana ci si trova a vivere.


Borges riteneva che la perfezione genera un circuito chiuso, in cui nulla può modificarsi ed è poco vitale, mentre l’imperfezione, nel suo disordine e caos è aperta agli innesti della vita, alle novità, alla creatività.
Si dovrebbe imparare a non lasciarsi sopraffare dal desiderio della perfezione ed accettare i fallimenti ed errori, considerandoli come atti creativi, di scoperta, di Sé e della vita. Si può dire che la vita si manifesta nella relazione tra le infinite imperfezioni e combinazioni.


Possiamo immaginare quanto questo pensiero coinvolga molti ambiti della nostra vita e quanto sia facile finire intrappolati nella ricerca della perfezione, come se quest’ultima ci proteggesse dalla sofferenza a cui i fallimenti ci espongono. Cosi rischiamo di prendere decisioni non tanto portati dalla passione o energia o vita che quel desiderio ci consente, ma scelte dettate più dalla paura di sbagliare, dalla ricerca della perfezione assoluta. Questa ultima riflessione è rivolta soprattutto a tutti i giovani che sono esposti maggiormente a questo rischio e a cui dobbiamo fare particolare attenzione visto il loro primario affacciarsi alla vita e quindi alla costruzione di un percorso di vita il più possibile autentico e coinvolgente.


Gli scenari che si aprono a questo punto son svariati e coinvolgenti ma che possiamo approfondire in un secondo momento; per ora vi saluto.
Buona imperfezione a tutti!