Oggi vorrei affrontare il tema del sesso, o sessualità, o sviluppo psicosociale o tante altre definizioni ancora. Mai argomento è stato più dibattuto, studiato, osservato, mortificato, incompreso, frazionato. Per i più scettici,forse alla fine, si può dare un riconoscimento a S. Freud che ne ha fatto un argomento principe nella sua teoria psicanalitica.
In questo articolo vorrei fare una prima premessa sui concetti di base della sessualità. Dalla storia di come sono stati interpretati i diversi approcci alla sessualità, ai tempi moderni, passerei in rassegna quelle che sono le teorie di sviluppo psicosessuale odierne.


Come poc’anzi dicevo, la sessualità ha da sempre generato curiosità e desiderio, nella società egizia ed anche in quella romana, in cui la sessualità era argomento privo di tabù.
Col tempo lo ritroviamo nei poemi, romanzi, tragedie, poesie, manuali di comportamento sessuale, come non citare il Kama Sutra. È un trattato che aveva il duplice scopo di insegnare agli uomini e alle donne come approcciarsi al desiderio sessuale e di viverlo in base a principi etici, affettivi, di rispetto per Sé e per l’altro.
Sono dovuti passare diversi anni dal trattato del Kama Sutra, per trovarci in una società occidentale dei primi del ‘900 meno libera nell’espressione della propria sessualità o desiderio, (almeno nelle classi sociali più nobili). Vediamo, infatti, nell’epoca Vittoriana una sorta di rifiuto e di senso di massimo pudore in tutto ciò che poteva anche lontanamente ricordare aspetti erotici, basti citare la necessità di coprire le gambe dei tavoli perché troppo ricordavano le gambe delle donne.
Ed è in questo periodo che si sviluppano e scandalizzano le teorie freudiane sullo sviluppo della sessualità dei bambini. Nessuno prima di lui affrontò queste tematiche, vissute come troppo scabrose da pronunciare quanto meno nemmeno “pensare”.


Il grande merito di S. Freud in questo ambito, fu proprio dar voce all’evoluzione della sessualità infantile in primis ma anche di quanto questa evoluzione si riveda nell’età adulta e di quanto sia da considerarsi un punto nodale attorno al quale ruota tutta la vita emotiva dell’individuo.
Le prime esperienze infantili di relazione ed attaccamento con la coppia genitoriale, sono fondanti per il benessere del bambino. Sono in grado di pregiudicare la sessualità dell’individuo adulto e talvolta l’organizzazione stessa della personalità.
Come affermato dallo stesso Freud infatti: “il compiersi della funzione sessuale normale presuppone un decorso molto complicato, ad ogni tappa del quale può inserirsi un disturbo” ( Freud, S. “inibizione, sintomo e angoscia vol. 10 pag. 238 tr. It. Boringhieri, Torino,1979).


E’ la sessualità infatti quella che permette al bambino di sperimentare il piacere di conoscere il mondo. Egli individua 5 fasi principali:
Fase orale: per cui il piacere libidico è legato , in modo principale, all’eccitamento delle cavità orali e delle labbra, che sono strettamente legati all’alimentazione. È attraverso la suzione che il bambino fornisce i significati elettivi con cui esprime la relazione con l’oggetto madre e traducendo la cavità orale il modo elettivo di sperimentare il mondo.


Fase anale: essa succede subito dopo quella orale e si manifesta in un periodo di vita del bambino che indicativamente va dai 18 ai 36 mesi. In questo periodo al bambino sposta l’interesse nella zona anale, legata al controllo delle funzioni sfinteriche.


Fase fallica: si sviluppa intorno ai 3 anni per concludersi verso i 6 anni circa. L’energia libidica si sposta nella regione fallica, genitale che diviene zona principe della scoperta del piacere.


Fase di latenza : che interviene dai 6 anni agli anni della pubertà. In questo periodo la libido sembra “dormiente” , essa viene dirottata verso attività più sociali, come l’incrementare la socializzazione e sviluppare relazioni amicali con membri dello stesso sesso.


Fase genitale: essa ha inizio con la pubertà e si protrae per tutto il resto della vita, permettendogli di sviluppar relazioni significative con le persone, vi è un energia libidica che ritorna sui genitali ma che ha come complemento le relazioni amorose.


Da S. Freud abbiamo poi numerosi ed altrettanto importanti studiosi che hanno sviluppato, modificato, criticato queste teorie. Essi hanno posto l’attenzione ad aspetti diversi anche dovuti dalla modifica delle società che man mano si sono succedute nel tempo e che affronteremo in modo più articolato nei prossimi approfondimenti sulla tematica.

Per concludere questo breve articolo, vorrei citare la definizione del benessere sessuale sancito per legge dall’organizzazione mondiale della sanità OMS. Il diritto alla salute, come sancito nei trattati internazionali, si estende anche alla salute sessuale e riproduttiva. La definizione di salute dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ne costituisce la base: 
«uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non semplicemente l’assenza di malattia o infermità.»
L’OMS definisce anche la sessualità come
«un aspetto centrale dell’essere umano lungo tutto l’arco della vita; la sessualità comprende il sesso, l’identità e i ruoli di genere, l’orientamento sessuale, l’erotismo, il piacere, l’intimità e la riproduzione. La sessualità viene vissuta ed espressa in pensieri, fantasie, desideri, credenze, attitudini, valori, comportamenti, pratiche, ruoli e relazioni. Sebbene la sessualità possa includere tutte queste dimensioni, non tutte sono sempre vissute o espresse. La sessualità è influenzata dall’interazione di fattori biologici, psicologici, sociali, economici, politici, culturali, etici, giuridici, storici, religiosi e spirituali.»


Nel prossimo articolo approfondiremo in modo più specifico le diverse strutture di costituzione dell’identità sessuale.